Mastering

Ok, probabilmente la maggiorparte di voi potrebbe anche non leggere questa sezione, ma se il concetto di mastering non vi è  completamente chiaro, allora per cortesia continuate a leggere.

L’arte del Mastering è sempre stato percepita da molti come un’ “arte oscura”. Nessun altro aspetto del settore musicale  ha mai acceso così tante discussioni  ( sul web e sulla stampa specializzata ) circa la presunta e “reale” natura di questo business.

E’ passata molta acqua sotto i ponti da quando il mastering aveva costi  molto proibitivi, ma ancora oggi alcuni  non sanno esattamente di che cosa si tratta.

Rispetto a tutta la storia dell’industria discografica , il processo di mastering è ancora relativamente nuovo e per questo, lascia ancora adito a molte perplessità.

Molte persone percepiscono l’ingegnere di mastering  come una strana figura mitologica,  in possesso della chiave magica per  arrivare al “suono perfetto “, impiegando rituali strani e segreti che nessuno è autorizzato a vedere . Esso presumibilmente usa attrezzature artigianali fatte da ditte oramai belle che defunte e impossibili da trovare/ricreare e (chiaramente) usando cavi audio d’oro con connettori fatti di diamanti !

In realtà un ingegnere di mastering è un ingegnere audio altamente qualificato che sa semplicemente dove focalizzare la sua attenzione durante l’ascolto di un brano musicale . Abilità ed esperienza  lo aiutano ad apportare solo le modifiche necessarie, facendo suonare il brano al meglio su  diversi sistemi di riproduzione audio (…e no , niente oro o diamanti qui ! )

 

Ci si potrebbe chiedere se il compito di un ME ( mastering engineer ) si sia evoluto dall’essere un semplice responsabile del reparto di controllo qualità di una etichetta discografica. Ma il controllo di qualità è ancora una delle principali aree di competenza di questa figura professionale  ed è per questo che le etichette discografiche e agenzie di management e publishing  si basano ancora su queste conoscenze ed esperienze al fine di salvaguardare il loro processo di manufatturazione.

In alcuni casi ho lavorato a produzioni nelle quali era chiaro che grossi errori a livello di mix erano stati ignorati. In quel caso, il mastering non solo ha corretto tali errori ma è riuscito ad estrapolare il meglio della produzione rendendola commercialmente accettabile.

 

Il mastering e la casa

Se state leggendo questo sito è perché  siete appassionati di audio o perché dovete cercare uno studio per finalizzare il vostro progetto. In entrambi i casi ne avrete sentite di tutti i colori a riguardo della natura/filosofia che sta dietro al lavoro di mastering. Alcuni sostengono che non sia necessario (sbagliato) ed altri che pensano sia indispensabile (sbagliato di nuovo).

Ma allora che cosa è ‘sto  “mastering”?

Prima di tutto…no, non si tratta semplicemente di schiantare un mix.
Dovete pensare al mastering in un ottica generale più ampia, prendendo in considerazione tutto l’iter di una produzione musicale. Si deve tener a mente che tutte le figure classiche (dall’ingegnere di registrazione al mixer, al produttore al mastering engineer) sono tutte fondamentali.

La cosa più semplice è fare un’ analogia fra una produzione musicale e la costruzione di una casa

Si ordina tutto il materiale per costruire la casa

Si costruisce la casa

Si curano gli interni (arredo,  abbinamento colori etc…)

Si registra tutti i pezzi

Si mixa/produce

Si fa il mastering

 

STEM MASTERING

A volte, invece di masterizzare il file stereo, si ricorre ai sub gruppi. Ad esempio, la traccia originale viene sottoposta all’ingegnere di mastering  in questo formato:

1. batteria (stereo)

2. Basso (mono o stereo)

3. Chitarre (stereo)

4. Synths e tastiere (stereo)

5. Voce principale (mono o stereo)

6. BV (stereo)

7. FX (stereo)

 

Di conseguenza, il mix dei sottogruppi viene effettuato dal ME.

Questo dà la possibilità all’ingegnere di andare molto più nei dettagli del mix, curando ed intervenendo solo nel sub gruppo interessato.

D’altra parte, questo livello di flessibilità può anche portare a della confusione non da poco, soprattutto se lo si fa online. Di conseguenza, non posso che continuare a dire:

la comunicazione fra ingegnere e artista e’ FONDAMENTALE dato che fare il mastering da stems implica un approccio ibrido da parte dell’ME, implicando tecniche sia di mix che di mastering.