Una bellissima espressione inglese che si potrebbe tradurre in italiano come “quando si tralasciano i dettagli, è proprio lì che il diavolo mette la coda”.
Dall’acustica della mastering suite, al sistema di monitoraggio, al core routing matrix, alla conversione ADDA, alla scelta di cavi per analogico e per digitale, alla scelta dei processori analogici, al tipo di DAW e algoritmi SRC/Dither, al setup e maintenance del nostro server linux, alla sicurezza dati dei vostri masters in cyberspazio…nulla è stato lasciato al caso.
- Abbiamo costruito la mastering suite da zero per raggiungere livelli di precisione acustica invidiabil
- Abbiamo una QC room (stanza per il controllo qualità) separata
- Tutte le nostre macchine sono cablate con Belden 1800F su una Dangerous Liaison per un signal path purissimo
- Dal monitoring ai vari processori analogici il nostro percorso di segnale non attraversa nessuno stadio attivo
- Abbiamo una connessione internet da 80 Mb/s per uploads instantanei
- Usiamo rigorosamente Plextors writers con TY CD’s per la produzione di PMCD
Possiamo quindi tranquillamente dire che abbiamo investito in egual misura (sia in termini di soldi che di tempo e ricerca) in quelle cose “invisibili” che non vengono mai menzionate ma che rendono il nostro workflow così efficace.