Gli ISP sono picchi che vanno oltre lo “zero” digitale (il famoso 0 dbfs) che si vengono a creare a causa dell’interpolazione del filtro nello stadio D/A durante la ricostruzione dell’onda analogica oppure in una qualsiasi downsampling/mp3 conversion.
Come si fa ad andare oltre lo zero digitale?
Quando si parla di andare oltre lo “zero” non ci si riferisce mai alla parola a 16 o 24 bit (in digitale lo zero è il limite massimo) del file ma piuttosto all’effetto finale della ricostruzione (per interpolazione) della forma d’onda analogica (conversione DA) che ad una conversione di formato di qualitá inferiore (tipo da 96khz -> 44100 Hz oppure da 44100 ad un mp3 320k)
Ancora confusi?
Cerchiamo di tralasciare la teoria ed affrontiamo il problema con un esempio pratico guardando questo grafico:
La parte rossa della forma d’onda è la porzione di segnale che rientra nei limiti della parola (in questo caso a 16bit) 0000000000000000 – 1111111111111111
Ilvalore 1111111111111111 = 0dBfs
Ma se si da un occhiata alla sezione in grigio, quel valore è e’ come se fosse “scappato” al processo di campionatura (96k). Il picco in questione è fra due samples (tutti e due a 0 dbfs) campionati nella registrazione originale. Da qui il nome Intersample Peaks (picchi fra due campioni).
Quando si manderá in playback il file, il filtro dello stadio DA, tramite un processo di interpolazione, ricostruirá la forma d’onda originale…ri-introducendo il picco “scappato” alla campionatura iniziale.
Questo porterá il convertitore a clippare il suo stadio di uscita. Inutile dire che meglio il convertitore, meno audibile sará la distorsione. Su DA scadenti, si sentirá chiaramente di più.
Una cosa simile (ma da non confondersi con quant detto fino ad ora) accade quando si compie una conversione da un formato di alta qualitá ad uno di qualitá inferiore (dovuta all’errore di quantizzazione e/o al fenomeno di Gibbs).
Ecco come mai molto spesso, anche se il file originale PCM non compresso non andava in rosso, una volta convertito in mp3 clippa.
Ma cosa fare?
In mixaggio gli ISP no sono cosi importanti come nel mastering ma cercare di avere un mix che non clippa gli stadi di uscita DA sicuramente è una buona pratica da implementare nel proprio modo di lavorare.
Una cosa che si può fare è di usare un sistema di metering che usa la tecnica di oversampling (ad esempio x4). In questo modo, il meter andrá a “leggere” anche quei valori fra un campione e l’altro e segnalerá eventuali picchi altrimenti “invisibili” con metering normali.
Un metering freeware il quale segnala tali ISP è lSSL X-ISM

E’ un ottimo freeware scaricabile dal sito della SSL anche se purtroppo non riesce a prevedere tutti gli ISP. Da segnalare è il loro sito sul quale troverete inoltre tantissime risorse a riguardo.
NOTA BENE
A parte il Pro-Codec della Sonnox e gli MFiT tools della Apple non esistono altri plugins che io conosca che riescano a segnalare tutti gli ISP presenti in un mix/master.
AB